Ama chi ti ama
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Ama chi ti ama,
Non amare chi ti vuol male,
Specialmente il caporale
E i padroni che sfruttano te.
Non badare se son smortina,
(È) la risaia che mi rovina,
Quando poi sar ò a casina
miei colori ritorneran.
(I) miei coloori son ritornati,
Il mio amore mi ha abbandonato,
Se saremo destinati
Torneremo a incominciar.
Non badare se io canto,
La passionee l’ho di dentro,
Il mio cuore non è contento
Ma è felice chi lo godrà.
Io son nata risaiola,
Risaiola di Reggio Emilia,
Ho lasciato la mia famiglia
Per venire a lavorar.
Per venire a lavorare
Ho lasciato la mia casa,
Quaranta giorni dovrò restare
Sempre curva sul lavor.
Aime ceux qui t’aiment
Et non ceux qui ne te n’aiment pas
en particulier le contremaître
Et les patrons qui t’exploitent
Ne prête pas attention si je suis livide
C’est la rizière qui me fait du mal
Quand je rentrerai à la maison
Mes couleurs reviendrons
Mes couleurs sont revenues
Mon amour m’a abandonnée
Si nous sommes fait l’un pour l’autre,
nous serons à nouveau ensemble
Ne fais pas attention si je chante
La passion est en moi
Mon cœur n’est pas heureux
Mais heureux sera qui l’aura
Je suis née mondine
Mondine de Reggio Emilia
J’ai quitté ma famille
Pour venir travailler
Pour venir travailler
J’ai quitté ma maison
Quarante jours il me faudra rester
Pliée en deux sur le travail
Canto del repertorio delle mondine.
Il tema è ripreso da una vecchia canzone, “La smortina”, che parla di una ragazza che “perde i suoi colori” a causa di pene d’amore. Quando si sposerà, dice il canto, ritroverà il suo aspetto normale. Come spesso accadeva nel contesto della risaia, le mondine adattarono il testo alla loro condizione, per farne un canto di denuncia.
Negli anni Sessanta il canto entrò a far parte del repertorio di Giovanna Daffini, una ex mondina che continuò a proporre i canti della risaia accompagnandosi con la chitarra. In seguito venne riproposto da Giovanna Marini (una delle ricercatrici più importanti del canto popolare italiano) con l’aggiunta di strofe legate alle lotte degli anni successivi.
Mentre il termine “mondine” era utilizzato soprattutto in Piemonte e in Lombardia, in Emilia Romagna si preferiva “risaiole”. Tuttavia i due termini indicano anche una differenza nelle mansioni: mentre le mondine si occupavano della “monda”, la separazione delle erbe infestanti dal riso, le risaiole si occupavano del “trapianto”. In diversi momenti dell’anno, la stessa lavoratrice poteva essere prima risaiola e poi mondina.