Fiori di barricata

 

Preti, padroni, militari, poliziotti, capi di Stato: non c’è categoria di oppressori che non sia stata attaccata, insultata, ridicolizzata e minacciata nelle canzoni libertarie.

A volte volgare, spesso irriverente, sempre esagerata, retorica e fatalista, la canzone ha sempre accompagnato gli anarchici nelle loro lotte quotidiane contro lo sfruttamento, la disuguaglianza, la povertà e la repressione, ed è stata il mezzo preferito per diffondere le idee libertarie. Ogni occasione era buona per cantare e diffondere le nuove idee, sia in una riunione pubblica, che in officina, nei campi o intorno a una caraffa di vino.

Grido di rabbia contro la guerra o denuncia dell’oppressione patriarcale, il canto è anche un alleato contro i grandi nemici di sempre: “lo Stato, la Chiesa, l’ingorda borghesia”, la triade arrogante che opprime l’umanità.

Combinando musica e narrazione, Lorenzo Valera propone una selezione di canti sociali che hanno accompagnato un secolo di lotte libertarie e che ancora risuonano potenti nelle nostre battaglie attuali.

 

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